“Diversificare nel vino” su Il SOLE 24 Ore
Il Sole 24 Ore dedica al cambiamento del rapporto tra industria e vino un importante spazio, focalizzato soprattutto su come gruppi nati “lontani dai vigneti” applichino in maniera seria e corposa progetti e strategie e – soprattutto – investano importanti capitali per fare del vino un “pilastro della propria attività”.
Da tempo il vino italiano attrae investitori. Le cronache sul merger&acquisition tra i vigneti nelle zone vocate del paese dalla Toscana al Piemonte, dal Veneto alla Sicilia, sembrano spesso carrellate di celebrità. Il punto è però distinguere le scommesse – anche appassionate – di molti dagli investimenti industriali, quelli che, mettendo in campo solidità finanziaria (aperture di credito) e canali commerciali internazionali, innanzitutto col vino guadagnano e in secondo luogo possono far compiere al settore un vero salto di qualità.
Giorgio Dell’Orefice, il Sole 24 Ore
In questo secondo gruppo, come best practice e come esempio, c’è l’esperienza di Renzo Rosso e del gruppo Otb (a cui fa capo anche Diesel). Era fine aprile quando Rosso ha aumentato con la propria Red Circle la partecipazione nella cantina veneta Masi agricola, portandola dal 5% al 7,5% con un investimento di 2,5 milioni.
Con questa iniziativa Rosso […] non ha ottenuto solo un maggior peso nel capitale di una delle etichette leader dell’Amarone ma, come previsto dallo statuto, si è garantito due posti con diritto di voto in Consiglio di amministrazione (ricoperti dallo stesso Rosso e dal consulente vitivinicolo Lorenzo Tersi) e il presidente del Collegio sindacale Cristiano Agogliati.
Un investimento descritto da Dell’Orefice come passaggio da una fase di sola partecipazione a una fase decisionale. “E questo – conclude l’articolo – conoscendo dinamismo e ambizioni del fondatore di Diesel può aprire scenari davvero inediti“.
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